PRIMA: L’Italia uscita dalla guerra, la nascita della Repubblica e il miracolo economico
Negli anni Sessanta la DC, per la sua forza politica e la collocazione di centro, fu insostituibile per la formazione delle maggioranze parlamentari. Il PCI, ancora legato all’URSS, fu escluso da incarichi di governo. Mancò quindi un’alternanza di soggetti alla guida del Paese. Negli anni Settanta, scossi da una crisi economica e politica, il Paese subì il fenomeno del terrorismo, che voleva destabilizzare lo Stato, ma che, per il radicamento dei valori democratici nel popolo italiano, non conquistò mai consenso.
DOPO: L’Italia del postcomunismo: «Mani pulite», il bipolarismo, i nuovi partiti, la crisi della Prima Repubblica
Il crollo del blocco sovietico determinò lo scioglimento del PCI. Un’inchiesta giudiziaria di vaste proporzioni («Mani pulite») cancellò partiti storici come DC e PSI. Per questo si è parlato di «crisi della Prima Repubblica». Negli anni Novanta nacquero nuovi partiti ed entrò in vigore una legge elettorale maggioritaria per favorire il bipolarismo, ma il sistema non ha garantito l’omogeneità delle coalizioni, che in genere non hanno retto alla prova del governo del Paese.
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